Il documentario narra la breve e intensissima epopea 'beat' di un gruppo di giovani arrampicatori che dal 1973 al 1975, trasferendo sulle rocce il clima irrequieto e creativo del '68, rivoluzionarono il tradizionalismo del mondo alpinistico piemontese e italiano.
Un viaggio iniziatico di una tribù di giovani ribelli che, ispirati dalle teorie di Gian Piero Motti, vissero la loro stagione alpinistica come tormento interiore, chi scoprendo lo yoga e chi la marijuana, chi rapito da estasi e chi da rabbia. Una stagione vissuta al suono delle musiche di Bob Dylan e dei Popol Vuh, con una profonda incoscienza nei confronti della vita. Le scalate diventarono delle vere esplorazioni cariche di significati simbolici e visionari, lungo vie battezzate con nomi evocativi: Cannabis, Fessura della Disperazione, Strapiombi delle Visioni, Diedro Sanchez.