“Naharina” significa “il popolo del fiume”, ed è il nome attribuito dagli antichi egizi alle popolazioni che vivevano nei pressi dei fiumi Eufrate e Khabur, in Siria. Attualmente l'acqua scorre nel Khabur solo quando piove, poiché la Turchia lo ha prosciugato. Dal canto suo, l'Eufrate è sempre più strozzato a causa delle politiche ecocide di Erdogan. Il popolo del fiume, senza fiume. Questo è il punto di partenza del documentario Naharina.
Il lavoro si addentra nelle comuni, che promuovono la partecipazione democratica dal basso; nelle cooperative, che organizzano lavoro e ricchezza in modo orizzontale; nelle case delle donne, che hanno contribuito alla liberazione e all'autonomia delle donne e, infine, nelle forze di sicurezza interne, che hanno introdotto il pensiero comunitario in un contesto feroce come quello della sicurezza in Siria. Tutto questo in un momento di relativa calma, dove la guerra a bassa intensità continua a provocare una lenta e inesorabile distruzione.
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