Nimble fingers sono le dita delle operaie vietnamite che lavorano nelle fabbriche dei più importanti marchi dell’elettronica mondiale. Bay, una delle migliaia di giovani operaie migranti, proviene da un remoto villaggio Muong sugli altopiani del Vietnam del Nord ed è giunta alla periferia di Hanoi, in un quartiere divenuto uno dei più grandi centri di produzione mondiale.
La vita delle operaie si svolge secondo le regole del grande Parco Industriale di Thang Long, un mare di giovani donne scandisce la propria vita al ritmo della produzione della grande industria. Lavoratrici instancabili, impeccabili ed obbedienti raccontano il lavoro in fabbrica con i loro disegni animati.
A poco a poco il film rivela la realtà su cui è costruita la grande catena produttiva, emergono le condizioni in cui vivono le giovani operaie, il serrato controllo sul posto di lavoro e le difficoltà ad esso connesse. Dietro la perfettibilità di queste giovani operaie, Bay rivela i sogni e le paure di una ragazza della sua età.
Durante la festività del Tet, di ritorno al suo villaggio d’origine, Bay si ritrova con la famiglia. Il Tet rappresenta il momento più importante dell’anno per i vietnamiti, è il momento per tirare le somme e prendere decisioni.
Dal rientro in campagna emerge uno scollamento della vita della giovane operaia dalle proprie origini, che è simbolo della trasformazione di una generazione che vive il passaggio dalla campagna alla società industriale, che porta Bay a cercare un nuovo cammino per realizzare i propri sogni.