Primavera 2012, Kolkata. Metropoli che non dà scampo, una città eccessiva, disumana, roboante. Più di 16 milioni di anime vivono o sopravvivono in questo feroce agglomerato, ed è proprio lì che, tra le strade della città indiana capitale del degrado, eccessiva, iperbolica, insopportabile come il suo afoso clima, Ibrahim, Ram e Raju calpestano a piedi nudi l'asfalto polveroso trascinando il loro carretto e il loro esile corpo. Simbolo di Calcutta, praticano un lavoro estenuante, umiliante e inumano, anche se utile per gli abitanti della città, che usano i rickshaw soprattutto per i tragitti brevi. Sono uomini cavallo.