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30 Aprile 2021

Non lavoriamo soltanto per vivere

Scritto da Redazione Openddb in 

"Non lavoriamo soltanto per vivere: lo facciamo per crescere. Per costruirci un'identità. Per essere parte viva della comunità.”

Luca Rastello

Siamo precarie e precari. Lo siamo da anni, e ancora di più oggi.

Lavoro e cultura. Non sappiamo se queste parole si conciliano davvero. Forse non ce lo siamo mai nemmeno chiesti. Abbiamo semplicemente cercato in questi anni di rendere possibile un percorso di emancipazione artistica, politica e di autoproduzione culturale. Abbiamo semplicemente cercato di liberarci il più possibile dalla gabbia salariale, per poter scrivere libri, girare film, comporre musiche, realizzare opere teatrali e tanto altro ancora.

Siamo scrittrici e scrittori, attrici e attori, musiciste e musicisti, registe e registi, di cinema, di teatro. Siamo questo, siamo tanto altro e vogliamo continuare ad esserlo. Ripartiamo da qui.

Ogni giorno. Non solo il 1° Maggio.

Pretendevamo spazio e diritti prima di tutto questo, li pretendiamo ancora di più oggi, per costruire tutte e tutti insieme un mondo migliore per il nostro domani.

Per l'occasione vi proponiamo, dal catalogo di OpenDDB, una selezione di titoli a tema lavoro.

Buona visione!

Lavoro e diritti / 1

The Harvest
Andrea Paco Mariani | SMK Factory | 2018

Gurwinder viene dal Punjab, da anni lavora come bracciante delle serre dell’Agro Pontino. Da quando è arrivato in Italia, vive insieme al resto della comunità sikh in provincia di Latina. Anche Hardeep è indiana, ma parla con accento romano, e si impegna come mediatrice culturale. Lei, nata e cresciuta in Italia, cerca il riscatto dai ricordi di una famiglia emigrata in un’altra epoca, lui è costretto, contro le norme del suo stesso credo, ad assumere metanfetamine e sostanze dopanti per reggere i pesanti ritmi di lavoro e mandare i soldi in India. Un docu-musical che, per la prima volta, unisce il linguaggio del documentario alle coreografie delle danze punjabi, raccontando l’umiliazione dei lavoratori sfruttati dai datori di lavoro e dai caporali. Due storie che si intrecciano nel corso di una giornata, dalle prime ore di luce in cui inizia il lavoro in campagna alla preghiera serale presso il tempio della comunità. Un duro lavoro di semina, fatto giorno dopo giorno, il cui meritato raccolto, tra permessi di soggiorno da rinnovare e buste paga fasulle, sembra essere ancora lontano.

Lavoro e diritti / 2

Le consegne etiche
Margherita Caprilli | 2021

Fare il rider è normalmente un lavoro rischioso. In più noi lo facciamo da anni senza tutele, senza garanzie e senza un contratto vero. Sono sette i protagonisti del reportage che, a partire da dai loro diversi vissuti, vanno a comporre un unico filo narrativo: Tommaso Falchi, di Riders Union Bologna, Roberto Cipriano del Mercato Albani, Michele Ammendola della pizzeria Porta Pazienza, Giorgio Pirazzoli del Mercato Ritrovato, Simona Larghetti di Dynamo-Velostazione, Alessandro Blasi di Idee in Movimento e Chiara Sponza per la Fondazione Innovazione Urbana. Il reportage stimola ulteriormente la riflessione e si concentra infine sull’importanza delle decisioni coscienti dei consumatori, perché un servizio a domicilio etico, che rispetta i diritti dei lavoratori, dei commercianti e tutela l’ambiente è possibile anche grazie alla sensibilità di chi lo utilizza.

Lavoro e diritti / 3

Vite al Centro
Nicola Zambelli | SMK Factory | 2014

Nel mondo del commercio il modello “7 giorni su 7 – 24 ore su 24” si è definitivamente affermato in seguito alla liberalizzazione totale degli orari di apertura dei negozi introdotta con il decreto “Salva Italia”. I nuovi contratti di lavoro non prevedono piu’ la distinzione tra giorni lavorativi e festivi e, alterando l’equilibrio tra tempo di vita e di lavoro, impongono ritmi sempre più frenetici. La maggior parte degli impiegati nella grande distribuzione sono donne con un’età media di 35 anni. Molte di loro sono anche madri che reggono il peso della famiglia e dell‘economia domestica, in un Paese in cui la spesa per il welfare diminuisce anno dopo anno. Il documentario VITE AL CENTRO nasce dal bisogno di mostrare la trasformazione del mondo familiare partendo da una riflessione sul lavoro femminile nei centri commerciali, presenza costante nelle periferie urbane (di Brescia così come di tutta Italia) e risorsa occupazionale per i giovani in cerca di impiego in un momento di grande crisi. In che modo i progetti di vita ed i sogni personali sono ostacolati e messi a rischio in un periodo di crisi economica e fragilità sociale? Il film è la versione definitiva del progetto “Storie di commesse nell‘epoca dei centri commerciali” che ha attraversato l’Italia con 20 proiezioni pubbliche, ed è il risultato di un percorso condiviso e aperto di riflessione, rappresentazione e narrazione collettiva.

Lavoro e diritti / 4

Nimble fingers
Parsifal Reparato | 2018

Nimble fingers sono le dita delle operaie vietnamite che lavorano nelle fabbriche dei più importanti marchi dell’elettronica mondiale. Bay, una delle migliaia di giovani operaie migranti, proviene da un remoto villaggio Muong sugli altopiani del Vietnam del Nord ed è giunta alla periferia di Hanoi, in un quartiere divenuto uno dei più grandi centri di produzione mondiale. La vita delle operaie si svolge secondo le regole del grande Parco Industriale di Thang Long, un mare di giovani donne scandisce la propria vita al ritmo della produzione della grande industria. Lavoratrici instancabili, impeccabili ed obbedienti raccontano il lavoro in fabbrica con i loro disegni animati. A poco a poco il film rivela la realtà su cui è costruita la grande catena produttiva, emergono le condizioni in cui vivono le giovani operaie, il serrato controllo sul posto di lavoro e le difficoltà ad esso connesse. Dietro la perfettibilità di queste giovani operaie, Bay rivela i sogni e le paure di una ragazza della sua età. Durante la festività del Tet, di ritorno al suo villaggio d’origine, Bay si ritrova con la famiglia. Il Tet rappresenta il momento più importante dell’anno per i vietnamiti, è il momento per tirare le somme e prendere decisioni. Dal rientro in campagna emerge uno scollamento della vita della giovane operaia dalle proprie origini, che è simbolo della trasformazione di una generazione che vive il passaggio dalla campagna alla società industriale, che porta Bay a cercare un nuovo cammino per realizzare i propri sogni.

Lavoro e diritti / 5

Cowboy poster

Cowboy Makedonski
Fabio Ferrero | 2018

Goran arriva in Italia dalla Macedonia nel 1993. In poco tempo conquista la fiducia di molti produttori di barolo, cui fornisce la manodopera. Vent’anni dopo arriva la crisi e decide di intraprendere un viaggio verso casa. Ma anche la Macedonia sembra respingerlo. Un documentario che insegue il fantasma di una storia incompiuta. Un sogno tragico come la vita del protagonista.

Lavoro e diritti / 6

La tenda in piazza
Gian Maria Volonté | 1971

Il film racconta la lotta delle operaie e degli operai di cinque fabbriche italiane, la Cagli, la Coca Cola, la Filodont, la Luciani e la Metalfer. E’ un montato di interviste in cui i lavoratori denunciano disagi e difficoltà del vivere senza stipendio e avanzano le loro proposte per uscire dalla crisi e per il cambiamento. Gli operai delle fabbriche occupate decidono di alzare una tenda a Piazza di Spagna per propagandare la loro lotta, ma il permesso, concesso dal Comune, viene negato dal Commissariato di Pubblica Sicurezza. Ne consegue una lunga trattativa tra gli operai e il Commissariato. Gli operai spiegano l’attività di propaganda nel laboratorio di serigrafia della Coca Cola, occupata, dove si stampano manifesti, opuscoli, etc. Le mogli degli operai hanno costituito un comitato di lotta molto attivo, che organizza anche un asilo nido in fabbrica. Nel secondo rullo è registrata la cronaca della lotta per l’innalzamento della tenda in piazza di Spagna. Vi sono scontri con la polizia, che carica e adopera i manganelli ogni qualvolta gli operai tentano di allestire la tenda. Nonostante i feriti e i contusi, gli operai non si danno per vinti, fino a che non ottengono quel che chiedono: “Una tenda nel salotto di Roma per ricordare ai cittadini – soprattutto delle classi più abbienti – che a Roma, durante le feste di Natale, ci sono operai senza stipendio”. Alla fine gli operai ottengono ciò che chiedono e la tenda viene finalmente alzata tra gli applausi e la soddisfazione generale.

Lavoro e diritti / 7

PIIGS
Adriano Cutraro, Mirko Melchiorre, Federico Greco | 2017

Realizzato da tre filmmaker dopo cinque anni di ricerche e due di riprese, PIIGS è un’immersione senza precedenti e senza censure nei dogmi dell’austerity e afferma, con la voce di prestigiosi economisti, intellettuali ed esperti internazionali, che l’origine della crisi non risiede nell’inadeguatezza delle popolazioni dei Paesi in crisi ma nelle fondamenta stesse dell’Eurozona. Il documentario racconta anche le dirette conseguenze dell’austerity a Roma, concentrandosi sulla storia della sopravvivenza di una Cooperativa sociale che assiste disabili e persone svantaggiate. Claudia sta provando a salvare la Cooperativa “Il Pungiglione” dal fallimento. “Il Pungiglione” ha un credito di un milione di euro dal comune e dalla regione e rischia di chiudere per sempre. 100 dipendenti perderanno il lavoro e 150 disabili rimarranno senza assistenza. È una bomba a orologeria. È vero che nell’Eurozona non c’è alternativa all’austerity, al Fiscal Compact, al pareggio di bilancio, ai tagli alla spesa sociale? Al fallimento del “Pungiglione”?

Lavoro e diritti / 8

The human horses
Rosario Simanella, Marco Landini | 2013

Primavera 2012, Kolkata. Metropoli che non dà scampo, una città eccessiva, disumana, roboante. Più di 16 milioni di anime vivono o sopravvivono in questo feroce agglomerato, ed è proprio lì che, tra le strade della città indiana capitale del degrado, eccessiva, iperbolica, insopportabile come il suo afoso clima, Ibrahim, Ram e Raju calpestano a piedi nudi l’asfalto polveroso trascinando il loro carretto e il loro esile corpo. Simbolo di Calcutta, praticano un lavoro estenuante, umiliante e inumano, anche se utile per gli abitanti della città, che usano i rickshaw soprattutto per i tragitti brevi. Sono uomini cavallo.