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28 Gennaio 2020

OpenDDB in Argentina - Diario di viaggio

Scritto da Redazione Openddb in 

Il Progetto CINéTICO, Nuovi network di distribuzione multimediale partecipativa tra Emilia Romagna e Argentina, si è svolto in Argentina nelle città di Buenos Aires, Rosario, Cordoba e Santiago del Estero dal 19 settembre al 4 ottobre 2019 e nasce grazie al sostegno ai progetti di internazionalizzazione della regione Emilia Romagna.

Costruire ponti e canali di comunicazione indipendente, attraverso una rete di supporto dal basso. Questo è sempre stato l’obiettivo di SMK Factory e del portale OpenDDB.

In un mondo sempre più dominato da pochi players multinazionali, colossi di una comunicazione che accentrano gli accessi e le possibilità di distribuzione, SMK ha da sempre cercato di ampliare le possibilità di contatto e di fruizione culturale nella speranza di poter costruire reti di scambio mutuali e virtuose soprattutto nei luoghi più periferici, consapevole che il ruolo della cultura abbia una portata universale.

Per questo motivo negli ultimi anni ci siamo impegnati per mettere tra loro in rete piccole sale, associazioni, presidi di socialità nelle periferie come nei piccoli centri cittadini: per costruire un’alternativa utile quanto auspicata alla “gentrificazione culturale” prodotta dai “grandi” della cultura contemporanea (le multisale come i grandi aggregatori digitali, Amazon come Netflix), lavorando sul concetto di cultura “open” declinato sui due lati della medaglia: chi produce e chi fruisce. 
È con questa attenzione che è nato “CINéTICO - nuovi network di distribuzione multimediale partecipativa tra Emilia Romagna e Argentina”, un progetto volto ad estendere la sfera di influenza del portale OpenDDB oltre oceano partendo dal Sud America, grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna. CINéTICO è nato con la volontà e la necessità di rafforzare il rapporto di scambio e dialogo nato con l’Istituto Multimediale dei Diritti Umani dell’America Latina e del Caribe di Buenos Aires, conosciuti due anni fa durante la partecipazione del nostro film “The Harvest” al loro Festival FINCA.

E’ con lo staff dell’IMD che è nato il progetto, frutto di una collaborazione intercontinentale che vuole da una parte ampliare l’influenza di OpenDDB in un continente, quello sudamericano, che sta attraversando una profonda trasformazione politica, economica e culturale; dall’altra, fare i conti con la vitalità ed il fermento artistico che questa area del mondo esprime. Per OpenDDB significa soprattutto intercettare tutte le riflessioni e le tendenze che si stanno manifestando a livello di produzione culturale, cercando di analizzare le modalità innovative che una  società come quella sudamerica ed argentina da decenni portano avanti per riuscire a resistere alle numerose crisi e agli scossoni che attraversa; in secondo luogo, provare a capire come il modello di autoproduzione e mutualismo che OpenDDB sta sperimentando in Europa possa funzionare anche qui, dall’altra parte del mondo.

Terzo ed ultimo elemento: stringere rapporti con gli eredi di una tradizione italiana che si è ibridata e meticciata con la cultura locale. Ovunque andremo in questo viaggio le tracce di un passato italiano sono vivide e presenti, ed è anche per questo motivo - probabilmente - che ovunque andremo incontreremo sempre un pezzo di noi, ma trasformato lungo linee di sviluppo che hanno perso la matrice originaria, confondendosi con incroci ed influenze provenienti da tutto il mondo.

Florencia Santucho - Vicepresidente IMD
Julio Santucho - Presidente IMD

A Buenos Aires abbiamo la possibilità di approfondire meglio la storia e l’origine del festival FINCA, discutendo a lungo sulla necessità di fare cinema come strumento di educazione e coinvolgimento delle parti sociali. Come avremo modo di vedere nei giorni seguenti, l’audiovisivo è sicuramente lo strumento più potente per riuscire a coinvolgere gli strati più umili della popolazione, e da anni IMD lavora per cercare di utilizzare l’audiovisivo come strumento di coesione sociale. Assieme allo staff dello IMD abbiamo modo visitare luoghi iconici della capitale, scoprendone la forte eredità italiana frutto di un rapporto costante con l’arte e la cultura ma soprattutto l’architettura. Abbiamo modo di visitare sia i luoghi centrali per la produzione e la diffusione culturale (cinema e teatri), come i barrios ed i centri culturali di quartiere dove si svolgono spesso le attività formative e di aggregazione di IMD.

Marina Marìn - Staff IMD

Tra i vari luoghi che visitiamo c’è il Museo del Hambre, una galleria dedicata al tema della sovranità alimentare (molto sentita in un continente ricchissimo di risorse primarie, di cui è spesso spogliato a vantaggio del mercato globale) dove avviene uno dei primi seminari sull’autoproduzione e la distribuzione indipendente. Un pubblico di registi e produttori segue il nostro incontro, e come spesso avverrà nel corso delle settimane della nostra permanenza in argentina le domande saranno specificatamente volte a capire come funzioni e come possa rendersi sostenibile il nostro modello di produzione. 

Tutti i nostri seminari saranno volti ad illustrare il modello di funzionamento che abbiamo ben implementato in Italia e in Europa: attraverso il crowdfunding raccogliamo la somma di denaro sufficiente a sostenere le spese di produzione; grazie alla rete di distribuzione che abbiamo attivato durante il crowdfunding e la comunicazione che si è implementata, chiudiamo il budget di spesa per la post produzione e per la distribuzione stessa. Tutto il denaro raccolto tra prevendita e  vendita (in cui si sommano anche le fee delle proiezioni) serve a sostenere le spese e il lavoro dei professionisti coinvolti nel progetto. Il modello così illustrato funziona se e solo se si riesce a costruire una comunità di interesse attorno al progetto, per cui diventa centrale avere - accanto al film o al prodotto culturale che si vuole produrre - una campagna di impatto legata ai temi del lavoro.

Questo diventa centrale mostrarlo in un paese come l’Argentina che sta subendo una crisi verticale molto forte (una delle tante della sua storia), ma che ha sempre saputo restare in piedi proprio grazie alla presenza di una rete sociale e di mutuo aiuto più forte che in Europa. 

Marco Filardi - Museo del Hambre

Che la situazione non sia rosea ce lo dicono in tanti, soprattutto a Rosario, dove è presente una delle tante scuole di cinema argentine, che però ha sviluppato al suo interno un collettivo di professori e studenti che cerca - attraverso un modello simile al nostro - di fare delle attività volte alla raccolta di soldi che possano servire per l’attività ordinaria della scuola, essendo venuti a mancare molti dei fondi statali negli ultimi anni.

“Non è facile formare dei professionisti che sappiano spendersi sul mercato del lavoro, per questo credo che la vostra iniziativa sia utile per gli studenti, per capire cosa possono fare qui ed ora” ci dice Francisco, uno dei docenti.

Scuola di cinema di Rosario

A Rosario restiamo poco, a Córdoba abbiamo più tempo per parlare per persone del posto. Incontriamo l’associazione Creative Commmons di cordoba con cui parliamo dello sviluppo del modello creative commons e di come siamo entrambi riusciti a coniugare l’accessibilità culturale con al sostenibilità economica, specialmente lavorando attraverso varie strategie di comunicazione sui singoli progetti. Sono molto colpiti dal progetto di piattaforma OpenDDB e si sono aperte importanti relazioni con loro per il suo sviluppo. Incontriamo la scuola di cinema “La Lumiere”, con cui parliamo delle possibilità di stabilire dei contatti internazionali sia per la formazione che per la diffusione - essendo molto importante per una piccola scuola di creativi come “La Lumiere” stabilire dei contatti internazionali.

Creative Commons Còrdoba
Marco Haidar - Scuola cinema di Còrdoba

Al Cineclub Municipal Hugo del Carril abbiamo la possibilità di visitare un bellissimo palazzo italiano, segno tangibile della eredità culturale in Argentina, e di iniziare a discutere della possibilità di stabilire dei rapporti di distribuzione per il cinema indipendente italiano in città. Il cineclub vive attraverso il sostegno municipale ma soprattutto grazie alla rete di sostenitori affezionati che rendono il luogo uno spazio di dibattito culturale e civile molto attivo in città, con una cineteca molto fornita e un bollettino periodico di informazione cinematografica.

Guillermo Franco - Cineclub Còrdoba

Assieme al direttore dell’Istituto di Cultura Italiana a Córdoba, ragioniamo di come sarebbe possibile e opportuno creare delle rassegne di cinema documentario proprio al Cineclub, dal momento che c’è molto interesse per la produzione culturale italiana, e che OpenDDB potrebbe essere uno strumento di contatto e di relazione molto importante, per portare in Argentina produzioni nuove e attuali, e allo stesso tempo portare in Italia e in Europa produzioni argentine di cui sarebbe importante prendere visione. Anche a Córdoba proiettiamo “The Harvest” davanti ad un pubblico di produttori e registi, che hanno prima assistito al nostro seminario sulle autoproduzioni dando vita ad un dibattito sul futuro di OpenDDB in America Latina.

Cesare Vaccani - Istituto Italiano di Cultura - Còrdoba

Arriviamo a Santiago del Estero, patria della chacarera e del folclore argentino, una delle città di più antica fondazione e di un profondo retaggio culturale. Qui partecipiamo all’edizione santaguena del festival FINCA, dove teniamo un seminario e realizziamo delle proiezioni di “The Harvest” e di “È stato morto un ragazzo”, il film di Filippo Vendemmiati sulla storia di Federico Aldrovandi.

Abbiamo la possibilità di visitare alcune scuole, proiettando nell’atrio dell’istituto il nostro documentario, incontrando vari politici della zona e le istituzioni scolastiche. Anche qui l’interesse perché si possano costruire delle collaborazioni è molta, sia per la didattica, sia per il ruolo che riveste il cinema e il cinema d’autore nella vita scolastica.

Diego Gomez - FINCADH Santiago del Estero

La possibilità di interloquire con un partner internazionale per la distribuzione di opere culturali è evidente: tutte le persone che incontriamo attraverso il festival FINCAD a Santiago sono molto interessate alla possibilità di distribuire le loro opere in Europa attraverso la piattaforma, allo stesso tempo le persone attive sui territori - anche i più limitrofi rispetto alle centralità di produzione culturale, o forse soprattutto loro - sono interessate al lavoro di questa piattaforma soprattutto laddove può diventare un punto di incontro per le opere, grazie a cui poter organizzare proiezioni pubbliche e dibattiti a partire dai film.

Ritorniamo a Buenos Aires con pochi giorni ancora a disposizione per incontrare nuovi gruppi e associazioni di produttori, con la promessa di risentirci nel corso dei prossimi mesi. In particolare, l’interesse che soprattutto nella capitale è esercitato dalla possibilità di costruire un network di scambio tra Italia e Argentina verte sul tema molto forte di costruire delle relazioni di mutuo scambio ed aiuto. Attraverso un contatto realizzato attraverso la nostra piattaforma, sarebbe possibile far circuitare opere già prodotte; attraverso la conoscenza reciproca, sarebbe possibile scambiare pratiche e modalità di produzione; attraverso lo sviluppo di collaborazioni, sarebbe possibile costruire dei rapporti commerciali di lungo periodo, soprattutto attraverso la filiera delle coproduzioni internazionali.

Grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna, CINéTICO ha potuto consolidare l’esperienza di SMK Videofactory e OpenDDB donandole un respiro sempre più internazionale, creando nuove relazioni, accogliendo nuovi stimoli e costruendo ponti per la condivisione di un nuovo modo di “fare” e diffondere cultura.