Bologna, Marzo 1995.
50° della resistenza e della guerra di Liberazione.
Monte Sole ha una sua particolarità, visibile soltanto al confine tra giorno e notte: quando monte Abelle, monte Caprara, e tutti gli altri monti si confondono con le tenebre, Monte Sole, nella sua cima, trattiene per un attimo ancora tutta la luce del giorno. Poi, subito dopo, è la notte che comunica a tutti gli esseri viventi il suo regno assoluto.
E sull’altopiano cambiano i suoni, e i rumori. Il silenzio è soltanto quello degli uomini, sterminati da altri uomini, cinquant’anni fa.
“Le ginestre a Monte Sole esplodono nel mese di maggio:
ed è di maggio che le ginestre di Monte Sole
comunicano ai vivi, ai morti quel ricordo,
e il ritorno di un’altra estate….”
“Quel giorno, era proprio come questo…” il tempo era simile a questa giornata di pioggia e di nebbia, di umidità e di noia, che ti squassa le ossa, tra i ciottoli e i ruderi, proprio lì, dove cinquant’anni fa fermarono il suo tempo.
Ma neppure una goccia di sangue, di quel sangue… soltanto delle ombre, perché la troppa pioggia ha cancellato ogni memoria e resta sotanto questa insopportabile noia, e il gelo…