Jorge è un giardiniere di 50 anni e vive a Rio da oltre 30 anni. Come moltissimi altri brasiliani arriva dall’entroterra ed è andato a vivere in città per motivi di lavoro. Oltre a curare giardini, Jorge, si sta costruendo la casa nella Favela di Vila Taboinha, dopo che il comune di Rio de Janeiro ha demolito, insieme a tante altre, la casa in cui viveva da ben 16 anni, per costruire una nuova strada, la ‘Transoeste’, via di comunicazione per la vicina zona della città Olimpica. Grazie alla storia di Jorge, scopriamo la storia di una persona che non si è arresa e che non ha paura di perdere tutto, di una persona che ha lottato per far valere i propri diritti fino all’ultimo istante, e che una volta persa la propria casa si è rimboccata le maniche per costruirsene un’altra. Il più vicino possibile, nella maniera più simile. Perché, spiega Jorge, la casa non é solo avere un tetto e abitare è molto più che solamente vivere. Non solo, attraverso Jorge, Rafael, Mario, Francisca, scopriamo che queste pratiche di sgombero vengono usate in maniera molto precisa a Rio de Janeiro, e iniziamo a intuire che esiste un fil rouge tra passate e presente, tra crisi e boom economici, tra ricchi e poveri, tra spazi urbani e possibilità di lucro. E ancora scopriamo uno dei lati più umani della tanto famose e temute Favelas brasiliane, la loro origine, essenza e il ruolo culturale fondamentale che possiedono a Rio de Janeiro.