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Stefano Barabino

> BIOGRAFIA

Stefano Barabino lavora nel cinema italiano e internazionale come primo assistente operatore ed è autore e direttore della fotografia nel film documentario. Nato a Genova nel '79, si è appassionato al cinema grazie ai suoi genitori e, grazie a Silvio Ferrari, suo professore di storia dell'arte al liceo classico, ha conosciuto il cinema di Pasolini, Wiseman, Petri, Pontecorvo, Montaldo, Agosti, De Seta.
Ha studiato filosofia a Bologna e poi Scienze politiche (senza laurearsi), si è avvicinato all'attivismo nel nascente movimento noglobal. Il G8 di Genova, il movimento contro la guerra in Iraq, l'occupazione della Buridda (un centro sociale) e l'apertura di una radio pirata (Radio Babylon) sono alcune delle sue esperienze di quegli anni, fino al 2003 quando ha cominciato a dedicarsi all'audiovisivo come forma autonoma di militanza politica.
Frequenta nel 2004 un corso di videomaking con Gianfranco Pangrazio, regista genovese di documentari. Dal 2004 al 2007 lavora come operatore televisivo. Nel 2008 esce con DeriveApprodi Tre della ventidue, da lui diretto, documentario sull'inizio della lotta armata in Italia. Nel 2007 è secondo assistente operatore su un film di Michael Winterbottom con la fotografia di Marcel Zyskind. Da quel momento ha lavorato stabilmente nel cinema fino ad oggi. Tra il 2012 e il 2015 ha vissuto e lavorato nel Regno unito. Come primo assistente operatore ha fatto i fuochi su film diretti da Viggo Mortensen (The dead don't hurt), Christopher Morris (The day shall come), Francesco Amato (Cosimo e Nicole, 18 regali, Filumena Marturano), Fabio de Luigi (Tre di troppo), Hossein Amini (The two faces of January), Michael Winterbottom (Genova, Trishna, The trip), Luise Friedberg (Three woman), Daniele Vicari (L'alligatore), Nicolò Ammaniti (Il Miracolo). Come direttore della fotografia e come operatore ha lavorato, oltre che con Carlo Bachschmidt (Black Block), con Pietro Marcello (La bocca del lupo, Il silenzio di Pelesjan), Marco Ponti (La bella stagione), Ugo Gregoretti (Io, il tubo e la pizza), Demetrio Giacomelli (Lotta di classe – Il cinema dei ragazzi di Emilio Sidoti).

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