Maletto. Piccolo centro alle pendici dell’Etna. Un’economia asfittica, l’agricoltura è l’attività prevalente. Nonostante il luogo offra risorse misere, i residenti si trovano di colpo a fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione, rumeni nella stragrande maggioranza. Un’ onda umana armata solo della propria disperazione. La gente dell’anonimo comune però, dimostra un’inaspettata ed esemplare solidarietà, dalla quale emergeranno storie di umanità autentica e quasi surreale.
La narrazione si snoda attraverso tre episodi principali. Il primo vede un bidello quasi in pensione raccontare la sua amicizia nei confronti di una ragazza romena, giovane contadina con il sogno di prendere la patente e guidare finalmente una macchina.
E’ la volta di una coppia di agricoltori dell’est i quali condividono ogni istante della giornata: il letto, la colazione, il lavoro, le passioni, le sbornie. Nonostante il mezzo secolo d’età e il volto segnato dall’ostile condizione del vissuto, raccontano con sentimento adolescenziale la loro singolare storia d’amore.
L’epilogo arriva con il capitolo che vede protagonista Angela. Si tratta di una badante romena che, con molta onestà, testimonia la convivenza e il matrimonio d’interesse con l’anziano uomo a cui per anni ha prestato servizio.