In Liberia, la mutilazione genitale femminile è legale *.
Viene praticata come iniziazione a una società segreta di sole donne, chiamata Sande, diffusa in 11 delle 15 contee del Paese.
Sande è considerata custode della tradizione e della cultura degli avi. Nelle sue “scuole nella foresta”, il cui rito d’ingresso è il taglio del clitoride, le bambine trascorrono da pochi mesi a qualche anno, per imparare il rispetto degli anziani, le mansioni di future mogli e madri, le danze e i canti. Rimanendo totalmente analfabete.
Le “scuole nella foresta”, inaccessibili a chi non fa parte della setta, ricevono regolari licenze dal ministero degli Interni.
Finora, l’enorme influenza politica di Sande ha frenato il Parlamento dal varare una legge che criminalizzi la mutilazione genitale femminile.
Se in tanti Paesi africani decenni di battaglie femminili sono riusciti a ridurre le mutilazioni genitali, e a renderle punibili per legge, in Liberia il cammino è appena cominciato.
Dando voce a tre attiviste liberiane per i diritti delle donne, che rischiano la vita per il coraggio di opporsi a Sande, questo film si unisce alla loro denuncia sofferente e appassionata. Con l’intento di sollevare un’indignazione internazionale che riesca a porre fine a queste crudeli tradizioni.
* Secondo l’Unicef, 200 milioni di donne nel mondo hanno subìto una mutilazione genitale. La pratica è stata condannata da numerose risoluzioni dell’Onu, dall’Unione Europea e della stessa Unione Africana. Tra i 27 Paesi africani in cui le mutilazioni genitali femminili sono diffuse, solo cinque non hanno ancora approvato una legge che le consideri reato: Liberia, Sierra Leone, Somalia, Ciad e Mali.