Accedi
21 Marzo 2022

Newroz Piroz be - Il fuoco ribelle del Kurdistan

Scritto da Redazione Openddb in 

Il Newroz (letteralmente il “nuovo giorno”) è una antica festa di primavera dei popoli mesopotamici che per la popolazione curda coincide con il loro capodanno. Nasce da una leggenda che narra della ribellione contro un re dispotico e sanguinario.Per comunicare la vittoria alla popolazione curda sparsa tra le montagne vennero accesi dei fuochi in segno di gioia. Da allora, tutti gli anni, il 21 marzo, nei paesi del Kurdistan vengono accesi migliaia di fuochi per ricordare la liberazione dalla tirannide.

Molto di più di che un giorno di festa. Il Newroz è il simbolo della resistenza contro l'oppressione, della rivolta, della lotta contro la dittatura, il colonialismo e il razzismo, per la libertà e la giustizia sociale.

Con l'occasione vi proponiamo una selezione di film e libri sul Kurdistan direttamente dal catalogo di OpenDDB.

Kobane

Kobane, Ri-Sollevarsi
Regia di Ferran Domènech Tona
42' | 2022

Dopo lo scoppio della “rivoluzione del Rojava”, il nord-est della Siria ha vissuto una serie di cambiamenti sociali che hanno reso la regione un territorio politicamente all’avanguardia in Medio Oriente. A distanza di quasi 10 anni, un’intera generazione è cresciuta sulla base di valori di liberazione delle donne, ecologia sociale e democrazia radicale, totalmente opposti a quelli promossi dal regime siriano di Bashar al-Assad. Tuttavia, nella città di Kobane si affrontano realtà molto diverse: alcuni hanno abbracciato con fervore questi cambiamenti sociali, mentre altri stanno pensando di emigrare in Europa. Attraverso le storie di vita di due residenti, Zilan e Hussein, entreremo nella realtà di diversi giovani, comprendendo ciò che temono e ciò che desiderano; visiteremo gli scenari in cui si è svolta la guerra contro lo Stato Islamico e i successivi massacri della popolazione civile; e conosceremo le lotte delle donne che lavorano per sradicare il patriarcato dalla società.

Tekoşer. Il partigiano Orso

Tekoşer. Il partigiano Orso
Regia di Dario Salvetti
41' | 2021

Da Firenze Rifredi al nord della Siria, nel Rojava e poi di nuovo a Rifredi, passando per la battaglia di Afrin e di Deir el Zor negli ultimi giorni della campagna militare contro l’Isis e con la minaccia incombente della Turchia di Erdogan. Fortemente ispirato agli scritti di Lorenzo Orsetti, contenuti nel libro “Siria, scritti dal nord est”, il documentario Tekoşer, di Dario Salvetti, segue la vicenda di Lorenzo Orsetti (Orso), ragazzo di Rifredi partito alla fine del 2017 per sostenere la rivoluzione dei popoli del Rojava e combattere l’Isis. Un viaggio che si snoda tra le interviste al padre e al cugino di Lorenzo, gli interventi di altri volontari internazionali partiti per il Rojava e le parole stesse di Lorenzo Orsetti. Un omaggio a Rifredi, una testimonianza della causa curda, della lotta antifascista e internazionalista contro l’Isis e infine una commossa riflessione sul senso della vita: “Tekoşer, il partigiano Orso” prova ad amalgamare il tutto con un montaggio che punta consapevolmente sul ritmo e sull’intensità. E’ una testimonianza e un ricordo di Lorenzo e un omaggio alla sua causa.

The end will be spectacular

The end will be spectacular
Regia di Ersin Celik
112' | 2020

“The End Will Be Spectacular” è un film di guerra sui combattenti della resistenza curda che nel 2015 tentarono di rompere l’assedio turco di Sur, il cuore storico della città curda di Diyarbakir, durante il coprifuoco imposto da Erdogan. La battaglia dei cento giorni fa molte vittime e Sur (dichiarato patrimonio dell’umanità) viene quasi completamente distrutto. Basato sui diari di coloro che sono morti combattendo e sulla testimonianza dei sopravvissuti, che sono i protagonisti del film, il primo lungometraggio di Çelik esplora concetti come speranza, amicizia, sacrificio e perdita, nella lotta per la libertà di un gruppo di giovani.

Blooming in the Desert

Blooming in the Desert
Regia di Benedetta Argentieri
30' | 2021

Dopo la sconfitta del cosiddetto Stato Islamico in Siria (ISIS), Raqqa, la città conosciuta in tutto il mondo per essere diventata la “capitale” dell’ISIS, è rinata. Questa volta sono le donne a guidare il cambiamento e a costruire un nuovo futuro per la città. Raqqa è stata per secoli un crocevia molto importante in Siria, e ora è alla ricerca di una redenzione. Blooming in the desert è uno short-doc che parla di questo cambiamento seguendo tre donne che mai prima d’ora pensavano di poter essere coinvolte nella società e nell’organizzazione politica. Infatti, prima dell’ISIS, il regime del Ba’ath ha impedito alle donne di entrare nella vita pubblica. Ora Maryam dirige l’ufficio amministrativo delle donne, Awaft lavora nella municipalità, mentre Hind è una cantante e musicista e partecipa a una band.

Soggetti pericolosi

Soggetti Pericolosi
Regia di Valentina Salvi e Stefania Pusateri
87' | 2020

La storia di Eddi, Davide, Jak, Jacopo e Paolo, cinque internazionalisti italiani che hanno sostenuto l’esperienza rivoluzionaria nei territori della Siria del Nord-est. Una volta tornati in Italia sono stati accusati di essere “socialmente pericolosi”.

Binxet. Sotto il confine

Binxet. Sotto il confine
Regia di Luigi D'Alife
94' | 2017

Un viaggio tra vita e morte, dignità e dolore, lotta e libertà. Si svolge lungo i 911 km del confine turco-siriano. Da una parte l’ISIS, dall’altra la Turchia di Erdogan. In mezzo il confine ed una speranza. Questa speranza si chiama Rojava, soltanto un punto sulla carta di una regione tormentata, terra di resistenza ma anche laboratorio di democrazia dal basso, luogo in cui, sui fucili di chi combatte, sventolano bandiere di colori diversi ma che che parlano lo stesso linguaggio; quello dell’ uguaglianza di genere, dell’autodeterminazione dei popoli e della convivenza pacifica. E’ su questa striscia di terra che si sta giocando la partita più importante; la battaglia contro daesh, il controllo e la chiusura del confine su sui si basa l’accordo tra Unione Europea e Turchia, la violenza repressiva ed autoritaria del dittatore Erdogan. Un racconto di denuncia sulle pesanti responsabilità dell’Europa nel sottoscrivere un accordo che violenta le vite di migliaia di persone, solo un piccolo tassello nella storia di un popolo che continua a non rassegnarsi all’idea di essere diviso dai confini, storie di uomini, donne e bambini che sono l’immagine del non arrendersi.

Radio Mamoste

Radio Mamoste
Regia di Marco Bartolomucci, Alfredo Covino
17' | 2021

Mamoste è il soprannome di Abdurrahaman Ozel, rifugiato politico curdo che vive in Italia da ormai venti anni. Egli è un cantante molto conosciuto nel suo paese d’origine, che si accompagna con il saz, la chitarra saracena. Mamoste, costretto come tanti a fuggire in quanto personaggio politicamente scomodo, ha vissuto l’orrore del carcere e delle torture. La sua forte miopia e i problemi di deambulazione non rendono facile la sua quotidianità, per questo la sorella Cahide lo ha raggiunto in Italia. La radio è uno strumento fondamentale per lui, ha imparato a suonare ascoltandola e suonare è una delle poche cose che, nonostante tutto, lo rende vivo.

Rojava. A Call to Arms

Rojava. A Call to Arms
Regia di Richard Moyse
12' | 2018

Nel Maggio del 2017 Charlie ha lasciato tutto per andare a combattere contro l’ ISIS in Rojava, Kurdistan, un utopia nel Medio Oriente basata su femminismo e uguaglianza. Charlie narra di come è stato combattere contro là ISIS e trovarsi tra le prime linee nella battaglia di Raqqa, la capitale dell’ ISIS. Mentre Charlie si riadatta all’ ordinarietà della vita inglese, i suoi compagni in Syria stanno ancora combattendo e pagandone il prezzo. Ma se il prezzo da pagare è alto lo è anche la posta in gioco.

Puzzlestan

Puzzlestan
Regia di Ivan Grozny Compasso
44' | 2015

Quando qualcosa va in frantumi si perde sempre qualche pezzo. Si può cercare di riparare o di dare una forma nuova a ciò che è stato, ma qualcosa si smarrisce per forza. “Puzzlestan” è un viaggio da Kobane all’Iraq e ritorno in Rojava, con uno sguardo alla Turchia.

Il massacro di Cizre

Il massacro di Cizre
Regia di Luigi D'Alife
17' | 2015

Cizre, estremo sud-est della Turchia. Il 4 Settembre 2015 un provvedimento del governatore di Sirnak dichiara lo stato di emergenza, un coprifuoco di 24 ore su 24 viene imposto a tutta la popolazione. Nessuno può uscire di casa, l’ospedale viene chiuso così come tutte le attività commerciali. Non c’è acqua ne corrente elettrica, i cellulari non funzionano, Cizre è isolata dal Mondo. Comincia l’assedio. La cronaca di quanto accaduto nei 9 giorni di coprifuoco raccontata direttamente dagli abitanti di Cizre. Un viaggio per le strade dei quartieri dove si sono consumate gravissime violazioni dei diritti umani nell’attacco lanciato dall’esercito Turco contro uomini, donne e bambini che ha provocato 28 morti ed oltre 100 feriti.

Autunno

Autunno. Appunti partigiani dal Kurdistan
Atakan Mahir, Salvatore Ceccarini, Piergiorgio Daltoni, Ali Haydar Kaytan, Abdullah Öcalan
Elementi Kairos | 2021

Salvatore e Piergiorgio, due di noi, due amici, due ragazzi o due uomini, sommersi come noi tra i lavori precari di questo tempo, un giorno d’autunno, si ritrovano a fare la guerra in medio oriente, a fianco di un popolo, quello curdo, che lotta per la libertà, proprio come i nostri nonni partigiani. Nelle pagine che seguono, i battiti dei loro cuori, di fronte a questa esperienza di vita e di morte. Attraverso i loro occhi, possiamo vedere le montagne gialle e grigie e inciampare e sbattere il naso, mordere la terra sotto le bombe, sentire le foglie in faccia mentre camminiamo in fila indiana, sentire nella pancia che significa morire per la libertà oggi. A poche ore da casa nostra. Perché partire? Cosa c’è da scoprire là, in montagna? Che segreti si nascondono tra le noci e i fucili? Cosa s’impara, oltre che a sparare? Qui, alcuni appunti, schizzi, di due militanti che con le loro poesie si raccontano e ci raccontano come, anche in mezzo al dolore e alla distruzione, si possa trovare il senso profondo di amare la vita e costruirla collettivamente. Autunno è un libro di poesie, di pensieri e fotografie. Un libro di appunti partigiani dal Kurdistan, come recita il sottotitolo. Si tratta della fedele trascrizione dei quaderni di alcuni compagni andati in montagna con le Forze di Difesa del Popolo , Hêzên Parastina Gel, (HPG), fra Iran, Iraq e Turchia nel 2016. Raccoglie poesie e scritti di Atakan Mahir, Salvatore Ceccarini, Piergiorgio Daltoni, Ali Haydar Kaytan e Abdullah Öcalan. Le fotografie, immagini di quotidianità di guerriglieri e guerrigliere che da oltre 40 anni combattono instancabilmente sulle montagne e nelle città di questo pezzo di mondo, sono della rivoluzionaria turca Gülnaz Ege (nome di battaglia Nuran Er), il tutto arricchito dalle illustrazioni di Alessandro Eusebi.

Il fratellino di mio fratello

Il fratellino di mio fratello
Ezel Alcu
Edizioni End | 2021

Il fratellino di mio fratello è il secondo libro di Ezel Alcu edito dalle edizioni END e si presenta in sostanziale continuità con il volume uscito nel 2018, Senza chiedere permesso. Il mondobastardo. Di nuovo la pubblicazione si compone di poesie e prose che ripercorrono le fasi salienti della giovane vita dell’autrice in una sorta di flusso di coscienza che, se è possibile, scava ancora più a fondo, rispetto al primo libro, nell’anima e nei sentimenti della ragazza kurda in un viaggio spietato e dolce, doloroso, energico e travolgente. Grazie alle prose che uniscono il passo della cronaca al tempo della memoria che ricompone i pezzi di esperienze laceranti e, purtroppo o per fortuna, formative ed essenziali, da una parte, e alle poesie, tenere, intime e giocose, dall’altra, chi legge viene accompagnato pagina dopo pagina, con l’apporto fondamentale del corredo fotografico, nei momenti più drammatici dell’esperienza esistenziale e politica dell’autrice attivista e militante, prima in Turchia e poi nel viaggio verso l’Italia e verso nuove prospettive e orizzonti di lotta.

Senza chiedere il permesso. Il mondobastardo

Senza chiedere il permesso. Il mondobastardo
Ezel Alcu
Edizioni End | 2018

“Ho visto Ezel volare sopra un fuoco di stracci e benzina…” Con questa immagine si apre la bella presentazione del volume da parte della scrittrice Isabella Maria che immortala l’autrice durante una delle numerose manifestazioni in favore dei diritti del popolo kurdo da molti anni perseguitato, prima da Mustafa Kemal Atatürk, poi da Saddam Hussein, ora dal presidente turco Erdoğan. Senza chiedere il permesso. Il mondobastardo è un libro in cui risuonano diverse voci, parole che sono espressione della personalità dirompente e contraddittoria dell’autrice, Ezel Alcu, ma che riportano anche altre voci, quelle di luoghi lontani dove si combatte una guerra lunghissima e infinite battaglie, sanguinose e drammatiche, i cui echi giungono qui solo per frammenti. Sono le lotte di chi vuole portare avanti le idee di libertà del popolo kurdo, di una società nuova fondata sul femminismo e sul “confederalismo democratico” teorizzato da Ocalan e, infine, di contrasto al fondamentalismo violento dell’ISIS

Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo

Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo
Laura Schrader
Edizioni End | 2019

“Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo, antologia di poesia kurda dal settimo al XXI secolo, unica pubblicata in una lingua europea, è un tributo a un popolo che ha combattuto e vinto in nome dell’umanità la guerra contro lo stato islamico e che deve continuare a combattere da solo contro le gigantesche forze dei regimi tra cui è diviso, per difendere la propria esistenza, per costruire la propria storia. Unico grande popolo al mondo a non avere uno Stato, il popolo kurdo resiste da un secolo alle campagne di genocidio e ai tentativi di annientamento della propria identità, lingua, cultura da parte dei regimi tra cui il Kurdistan è diviso nel silenzio complice delle potenze mondiali. Da molto tempo è calato il sipario sugli eredi dei Medi in ogni settore: archeologia, arte, studi linguistici, tradizioni musicali, letteratura e folklore, ma il popolo kurdo continua a resistere a guerre, massacri, deportazioni. Negli ultimi anni, ispirato dagli scritti storico-filosofici che giungono dall’isolamento carcerario del leader Abdullah Ocalan, nel territorio del Kurdistan occidentale, il Rojava, in Siria, nel corso di una guerra atroce offre al mondo lo straordinario esempio di una rivoluzione che – attingendo alle radici della civiltà kurda – afferma in pace e in guerra il ruolo della donna e il rispetto delle diverse etnie e religioni.


Brigata Maddalena

Brigata Maddalena
Elementi Kairos | 2020

Brigata Maddalena. Storie di internazionaliste dal Rojava è un esperimento narrativo a più voci che tenta di avvicinare sguardi e stringere complicità con chi combatte la guerra di liberazione in Kurdistan e con tutte le donne che dedicano la vita alla rivoluzione. Si compone di contributi di quattordici donne internazionaliste che in momenti diversi, tra il 2012 e l’estate del 2019, hanno viaggiato nella Confederazione Democratica della Siria del Nord e dell’Est, il Rojava. Alcune hanno partecipato alle formazioni delle YPJ, le Unità di Difesa delle Donne, altre sono partite da sole per conoscere e apprendere da questa rivoluzione, altre hanno viaggiato come delegazione solidale, e altre ancora che tutt’oggi lavorano nella regione come cooperanti internazionali. Attraverso queste righe raccontano il loro incontro con la realtà del Rojava prima dell’invasione turca, cominciata il 9 ottobre del 2019: da una parte, l’autoriflessione intima e personale generata dall’impatto con le terre della rivoluzione; dall’altra, la descrizione, direttamente dal terreno, della guerra contro l’ISIS e delle pratiche di resistenza e autonomia delle donne – dalle comuni alle Case delle Donne, dai Centri di ricerca di Jineolojî al progetto di eco-villaggio delle donne, Jinwar. Il libro è stato scritto con la complicità del Comitato di Jineolojî d’Europa e d’Italia, dell’Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia (UIKI Onlus – Roma), e dell’Ufficio delle donne curde per la pace (CENI – Dusseldorf). Coperti i costi di stampa, l’intero ricavato del libro finanzierà le attività del Comitato di Jineolojî-Italia, che da tre anni crea momenti d’incontro e formazione attorno alla “scienza delle donne” e al Confederalismo Democratico.