Non è amore questo parla di Barbara, della sua vita intima, autentica. Barbara ci assomiglia più di quanto vorremmo ammettere. Barbara è una persona come le altre. Barbara è unica. Barbara è disabile.
Vieni a conoscere Barbara, avvicinati. Barbara ti fa entrare nella sua quotidianità, nei suoi ricordi, nei suoi desideri, nella sua intimità senza nascondere niente, senza censure, senza paura di mostrarsi per quello che è. La sua franchezza ti mette a disagio?
Barbara ha una particolarità, una di quelle che saltano subito all’occhio quando le guardi. Barbara è disabile. Avvicinati. Riesci a vedere Barbara? La vedi davvero? Allora vieni più vicino.
Non è amore questo. Una negazione o forse una domanda. Non è amore questo? Il tentativo di ritagliarsi uno spazio, il bisogno di fare chiarezza prima di tutto con se stessi, la messa in discussione di uno status e di un canone. Non è amore questo: la possibilità di un’affermazione, un’apertura alla pluralità dei modi di amare. Perché questo è amore.
Non è amore questo è un documentario sul desiderio nelle sue molteplici declinazioni raccontata attraverso il ritratto di una persona.
Non è amore questo è un film che sfugge alle definizioni perché mescola stili e registri differenti, unisce fiction e documentario sfumandone i contorni.
Non è amore questo è un viaggio alla scoperta di una persona: non c’è un punto di arrivo, un principio da affermare. C’è solo Barbara.