Claudio, nell'arco di 17 anni di attività contadina,
si è garantito la condizione di quasi completa autonomia
e auto-sostentamento; questa indipendenza dal mercato
gli fornisce una chiave di lettura privilegiata su quello
che sta succedendo alla nostra società e al mondo.
Claudio Beltramelli, un vegano, si occupa da solo della sua fattoria tradizionale e senza uso di macchinari. Il film parla del viaggio di conoscenza di un uomo solo ma non solitario e mostra come un uomo può vivere in modo ricco la sua vita senza i fronzoli della vita moderna, come un percorso di illuminazione può procedere lentamente ispirato degli esempi quotidiani della natura.
Coltivare è un atto che prevede un duro lavoro per le sue mani ma che lascia la sua mente libera di pensare al significato della sua vita.
Claudio, nell'arco di 17 anni di attività contadina, si è garantito la condizione di quasi completa autonomia e auto-sostentamento; questa indipendenza dal mercato gli fornisce una chiave di lettura privilegiata su quello che sta succedendo alla nostra società e al mondo.
Claudio ci parla dei temi che considera cruciali per la società e per il suo benessere psico-fisico, quali la nutrizione vegana, l'alimentazione consapevole, il rispetto per le persone e per la natura, la decrescita. La sua ricerca ha origini nel bisogno di riavvicinarsi al suo vero essere, di riapproppriarsi delle sue radici culturali, di sfidare l'ipocrisia del vivere moderno.
Con la sua radicalità Claudio ci toglie le terra da sotto i piedi e ci dà la possibilità di porci la domanda cruciale dell'umanità: “Dove stiamo andando?”