Umberto è un pensionato settantenne che vive in un piccolo paese sul primo Appennino bolognese, Livergnano. Oggi molto simile a molti piccoli borghi vicini alla montagna, Livergnano è stato durante la Seconda Guerra Mondiale il teatro di uno scontro diretto tra l'esercito americano e quello tedesco.
Umberto, nato nel 1947 e figlio della guerra, cresce con i racconti di amici e familiari incentrati sui duri anni della guerra e sulle difficoltà di ricominciare una vita normale dopo la completa distruzione del paese in seguito alla passaggio della guerra. Motivato a non disperdere il senso di questa sofferenza, Umberto inizia giovanissimo a raccogliere gli oggetti militari che trova nei confini del suo paese e a conservarli. Per Umberto infatti gli oggetti hanno un valore profondo in cui è possibile rintracciare quel fondo di umanità e di uguaglianza tra esseri umani anche in un momento divisivo come un conflitto bellico.
Tra una scatoletta di Nescafé, una tazza in cui è pungolata una figura femminile e un elmetto devastato da colpi di proiettile, il documentario proverà a collegare i momenti della storia di Umberto, incentrata sul riallacciare i fili storici di quegli anni e creare tra le varie parti– una volta contrapposte – un ponte di pace attraverso la memoria storica.
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Liver and Onion. Un racconto d'Appennino (Liver and Onion. An Appennine's tale) is a documentary film set nearby Bologna, in the village of Livergnano.
During the II WW Livergnano hosted a tough battle between the Allied forces and the German army. The battle lasted for 1 month destroying completely the village.
Umberto, born in 1947 in Livergnano, has collected for several years military objects that he found in the countryfield nearby the village. Since the 70's Umberto started to keep the material as 'historical piece' of what happened in Livergnano and to organize historical tours of Firenze, Bologna and Livergnano for former american soldiers that fought here and their families. In the 90's Umberto opened his museum: 'The WinterLine Museum' offering his knowledge of the past to tourists and visitors that come to the village by chance. Walking in his 'cave-Museum' is entering a 'time machine' able to connect people with our common past and build 'bridges of peace' for the future.